L’utile messia degli oligarchi tecnologici e reazionari della Silicon Valley Manifesto e abstract
Il Manifesto 22-1-25
L’utile messia degli oligarchi tecnologici e reazionari della Silicon Valley
Stati Uniti Elon Musk a braccio teso. Peter Thiel teorizza che «la democrazia non è più compatibile con la libertà»
L’utile messia degli oligarchi tecnologici e reazionari della Silicon Valley
Luca Celada
LOS ANGELES
La foto dei maggiorenti digitali seduti davanti ai ministri del neogoverno Trump (e soprattutto accompagnati da mogli e compagne, rigorosamente vietate/i invece ai politici presenti) rimarrà come immagine icastica dei flussi di potere reale della nuova era americana. Una confraternita ideologica di anarco capitalisti di Silicon Valley ha messo fermamente le mani sul governo più potente del mondo col proposito di «decostruire lo stato amministrativo», l’eufemismo dietro al quale si cela il progetto per abolire il patto sociale dello stato liberale e sostituirlo con un nuovo capitalismo «meritocratico».
DOPO IL GIURAMENTO Elon Musk ha arringato la folla davanti alla quale si è lasciato scappare l’infelice e rivelatorio saluto romano, dicendo che la scorsa elezione è stato un bivio per il futuro della civiltà. Musk, che usa predicare la «civilizzazione multiplanetaria», non è nuovo a toni messianici che fanno da contraltare all’integralismo dell’altra colonna della coalizione Trump: gli evangelici apocalittici. Ognuno ha in Trump un utile messia, appunto, per realizzare le proprie radicali profezie.
Il misticismo vagamente cyberpunk dei “broligarchi” attinge in parti uguali dal mondo della videoludica, il sci-fi fantasy e le filosofie suprematiste del ventesimo secolo. È significativo, ad esempio, il numero di aziende battezzate con nomi ispirati al mondo di Tolkien: Anduril (missili autonomi) Palantir (applicazioni militari della Ia) Mithril (investimenti). Quest’ultima è la società di investimenti in cui Peter Thiel ha “allevato” JD Vance prima di sponsorizzarne al carriera politica di senatore e infine vicepresidente di Trump. Thiel è il “grande vecchio” della fazione neo reazionaria di Silicon Valley che ora, grazie a Vance, si trova ora «ad un battito» dalla presidenza.
Il magnate, cresciuto in Namibia da famiglia tedesca, è eminenza conservatrice da quando fondò la Stanford Review da studente nell’ateneo californiano. In seguito è stato co fondatore dell’azienda di pagamenti online PayPal con Elon Musk ed un altro transfugo sudafricano, David Sacks (oggi nominato “crypto zar” da Trump). Thiel è famigerato per aver teorizzato che la «democrazia non è più compatibile con la libertà», affermazione indicativa delle filosofie radicali che animano il culto reazionario di Silicon Valley, fra cui l’idea stessa che ai capitani di industria e dell’innovazione competa la progettazione di una società plasmata dalle loro tecnologie.
IL CULTO È ANIMATO in parte de pulsioni ideologiche ultraliberiste ispirate ad Ayn Rand, autrice visceralmente anticomunista, che negli anni ’30 aveva guadagnato un nutrito seguito con romanzi che facevano elogio dell’individuo geniale e imprenditore e l’apologia di un libero mercato misticamente benefico. Negli eroi randiani i signori delle startup si specchiano istintivamente, ma gli aspiranti disruptor della democrazia (considerata orpello arcaico ed inefficiente) si ispirano anche ad uno specifico retroterra teorico.
Come per i reggenti-filosofi della Repubblica di Platone (altro testo frequentemente citato), l’assunto è ad esempio che i demiurghi del software, in quanto depositari della conoscenza e dell’innovazione, abbiano anche il diritto/dovere di plasmare la «società morale». Posture dalle quali il passo è breve per ideologie suprematiste che possono o meno aver ispirato il “saluto” a braccio teso di Musk.
Nella costellazione di referenti ideologici vi sono poi Heidegger e Leo Strauss, teorizzatore della modernità come deviazione aberrante dalla tradizione occidentale classica. È in questa idea, recuperata ed ampliata da filosofi molto in voga nella destra di Silicon Valley, come Curtis Yarvin, che si deve cercare la “teoria generale” dei miliardari neoreazionari.
In un saggio intitolato Straussian Moment, Peter Thiel descrive un conservatore come qualcuno che non si fa illusioni su un’umanità benevola ed è invece cosciente che solo la violenza preventiva nelle mani di stati nazione «pre-illuministi» possa prevenire il caos.
Sono filosofie già messe in pratica da società di Thiel come la Palantir. L’Ad di quell’azienda di data anlaytics applicate a guerra e sorveglianza è Alex Karp, fra i maggiori fautori del pensiero in cui supremazia tecnologica si accompagna senza soluzione di continuità alla superiorità morale dell’occidente americano.
«ABBIAMO la tecnologia migliore e così deve rimanere», ha affermato Karp. «Non possiamo permetterci l’equivalenza con nessuno perché i nostri avversari non hanno i nostri scrupoli morali. I nostri nemici devono svegliarsi impauriti e andare a dormire terrorizzati».
È il fanatismo armato fino ai denti, e col monopolio dell’intelligenza artificiale che ha ogni intenzione di sfruttare fino in fondo l’onda che li ha portati nella stanza dei bottoni.
### Abstract:
L'articolo "L’utile messia degli oligarchi tecnologici e reazionari della Silicon Valley" di Luca Celada analizza l'influenza crescente di una cerchia di magnati tecnologici e ideologi reazionari della Silicon Valley, come Elon Musk e Peter Thiel, sulla politica e la società statunitense. Questi "broligarchi", come vengono definiti, hanno stretto un'alleanza con il governo Trump, promuovendo un'agenda che mira a smantellare lo stato amministrativo e sostituirlo con un capitalismo "meritocratico" basato sulla tecnologia e sul libero mercato. L'articolo esplora le radici ideologiche di questo movimento, che attinge da filosofie ultraliberiste come quelle di Ayn Rand, ma anche da teorie reazionarie e suprematiste, ispirate a pensatori come Heidegger e Leo Strauss. Peter Thiel, in particolare, è descritto come una figura chiave, con la sua visione antidemocratica e la convinzione che la tecnologia e l'innovazione debbano plasmare la società. L'articolo mette in luce come queste ideologie si traducano in pratiche concrete, come l'uso di tecnologie avanzate per il controllo e la sorveglianza, e come il potere di questi oligarchi tecnologici stia ridefinendo il futuro della politica e della società americana.
### Parole chiave (KW):
1. Oligarchi tecnologici
2. Silicon Valley
3. Elon Musk
4. Peter Thiel
5. Capitalismo meritocratico
6. Ayn Rand
7. Filosofia reazionaria
8. Democrazia e libertà
9. Controllo tecnologico
10. Sorveglianza
11. Intelligenza artificiale
12. Suprematismo tecnologico
13. Governo Trump
14. Decostruzione dello stato
15. Filosofia politica
### Soggetti:
1. **Influenza politica degli oligarchi tecnologici**: Analisi del ruolo di figure come Elon Musk e Peter Thiel nel plasmare le politiche del governo Trump e nel promuovere un'agenda di smantellamento dello stato amministrativo.
2. **Ideologie reazionarie e ultraliberiste**: Esplorazione delle radici filosofiche del movimento, con particolare attenzione alle influenze di Ayn Rand, Heidegger e Leo Strauss.
3. **Capitalismo meritocratico e tecnologia**: Discussione sulla visione di un capitalismo basato sulla tecnologia e sull'innovazione, dove i "demiurghi del software" hanno il diritto di plasmare la società.
4. **Critica alla democrazia**: Analisi delle posizioni antidemocratiche di Peter Thiel e di altri oligarchi tecnologici, che considerano la democrazia un ostacolo alla libertà e all'efficienza.
5. **Tecnologia e controllo sociale**: Esame dell'uso delle tecnologie avanzate, come l'intelligenza artificiale e la sorveglianza, per esercitare il controllo sulla società e mantenere la supremazia tecnologica.
6. **Suprematismo tecnologico**: Riflessione sulla convinzione che la superiorità tecnologica dell'Occidente, e in particolare degli Stati Uniti, sia moralmente giustificata e necessaria per mantenere il potere globale.
7. **Alleanza tra tecnologia e politica**: Analisi dell'alleanza tra i magnati della Silicon Valley e il governo Trump, con l'obiettivo di ridefinire il patto sociale e politico degli Stati Uniti.
8. **Filosofia e pratica del potere**: Esplorazione di come le teorie filosofiche reazionarie si traducano in pratiche concrete, come l'uso della tecnologia per la guerra e la sorveglianza.
9. **Impatto sociale e culturale**: Valutazione delle conseguenze sociali e culturali dell'ascesa di questi oligarchi tecnologici, con particolare attenzione alla loro visione del futuro della civiltà.
10. **Critica al fanatismo tecnologico**: Riflessione sui rischi del fanatismo tecnologico e sulla mancanza di scrupoli morali nell'uso della tecnologia per il controllo e il dominio.
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