Perché è surreale la polemica su Starlink di Marco Mayer

 

Perché è surreale la polemica su Starlink

Starlink? La via da percorrere per l'Europa è quella di negoziare in modo coordinato (e con la grinta necessaria) joint venture con le Big Tech americane che ci consentano gradualmente di raggiungere l'autonomia strategica a cui aspira giustamente l'Europa. L'intervento di Marco Mayer.

 

La superiorità tecnologica degli Stati Uniti non è ancora in discussione, ma la Cina e la Russia stanno facendo rapidi progressi nella corsa all’uso militare dello spazio dotandosi di satelliti con tecnologie laser e di nuove armi super veloci e potenti ad alta energia.

Ad esempio, la marina cinese sta studiando la possibilità di dotare i suoi sottomarini con armamenti capaci di neutralizzare le costellazioni satellitari quali Starlink e similari. La Russia qualche mese fa ha lanciato in orbita un satellite attrezzato con missili e laser in grado sia di hackerare, “accecare” e abbattere una vasta gamma di satelliti nemici.

A queste preoccupazioni si aggiunge inoltre il rischio che queste nuove armi finiscano nelle mani della Corea del Nord e/o dell’Iran.

Alla luce della escalation sino-russa nello spazio, le polemiche politiche italiane su Starlink appaiono surreali.

Sarebbe viceversa auspicabile che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ed il ministro della Difesa, Guido Crosetto, (ma anche il Pd e le altre opposizioni) inquadrassero il tema nell’attuale contesto internazionale e in una prospettiva strategica ben più ampia. Come?

Il primo auspicio è che Giorgia Meloni utilizzi la sua attuale credibilità internazionale per chiedere l’accelerazione e il potenziamento delĺa strategia della Nato nel dominio spaziale su cui gli Stati Uniti e gli altri alleati sono impegnati da tempo.

La seconda è che l’Alto Rappresentante Ue, Kaja Kallas, convinca gli Stati Membri a raccordare le iniziative spaziali della Ue e dei suoi Stati membri con le scelte dell’Alleanza Atlantica evitando inutili e costose duplicazioni.

Il dominio spaziale (con i suoi lanciatori, satelliti, armamenti laser e correlato universo della connettività cyber e data center ad uso duale) potrebbero essere la prima tappa per costruire il vero pilastro Ue della Nato, sinora rimasto sulla carta.

Senza la rapida adozione di questa strategia il rischio è che ciascuno Stato membro della Ue (come già è avvenuto in Germania con Microsoft, in Spagna con Amazon e in Francia con l’intesa Thales + Google, ecc.) apra una sua trattativa individuale con SpaceX e con la sua sussidiaria Starlink all’insegna della massima confusione e frammentazione.

Tutti hanno capito – anche se molti non hanno il coraggio di ammetterlo – che parlare di sovranismo digitale in Europa purtroppo è un ossimoro.

La strategia sul mercato digitale di cui la Ue si è dotata nel 2013 non si è posta il problema di investire in una politica industriale dell’offerta (sull’esempio di Airbus) con effetti molto negativi.

Oggi si stima che il ritardo tecnologico e organizzativo del nostro continente rispetto a Stati Uniti e Cina si aggiri attorno a 7/8 anni.

Se non si vuole cadere (come in Ungheria) in una insidiosa dipendenza digitale dalla Cina, la via da percorrere per l’Europa è quella di negoziare in modo coordinato (e con la grinta necessaria) joint venture con i Big Tech americani che ci consentano gradualmente di raggiungere l’autonomia strategica a cui aspira giustamente l’Europa.

In questa cornice appare evidente che l’interesse nazionale dell’Italia è che il dominio spaziale sia ben protetto dallo scudo di difesa e deterrenza della Nato, ben integrato dall’apporto della Ue e dai suoi Stati membri.

È in questo scenario che si colloca la questione “Elon Musk” che è reale e che sarebbe molto rischioso ignorare.

Al di la delle relazioni (ancora avvolte nel mistero) che Musk ha intrattenuto con la Cina e con la Russia, il nocciolo del problema è prevenire il ripetersi di quanto è accaduto in Ucraina. Mi riferisco a quando Musk decise di spegnere all’improvviso i sistemi militari di comunicazione mentre le truppe ucraine erano impegnate in un’importante azione di combattimento contro la flotta russa. Anche se il referente di Musk in Italia, Andrea Stroppa, ha detto in tv che ciò fu dovuto all’amministrazione americana che impedì di attaccare la flotta russa.

La personalità di Elon Musk è indubbiamente geniale, ma caratterizzata – come da lui stesso dichiarato alla stampa – da comportamenti compulsivi che possono creare difficoltà imprevedibili alla governance aziendale di SpaceX e soprattutto al buon esito delle iniziative dei committenti.

A questo proposito, qualora aziende di Elon Musk dovessero vincere gare di appalto in settori sensibili della difesa italiana sarà opportuno adottare – come già avviene negli Stati Uniti – specifiche precauzioni affinché le funzioni e le procedure di comando, comunicazione e controllo non siano riconducibili  ad una sola persona.


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COPILOT

Certamente! Ecco una sintesi discorsiva dell'articolo:


Gli Stati Uniti mantengono la loro superiorità tecnologica, ma Cina e Russia stanno facendo rapidi progressi nello sviluppo di tecnologie spaziali militari avanzate, come satelliti con laser e armi ad alta energia. La Cina sta studiando armamenti per i sottomarini in grado di neutralizzare costellazioni satellitari come Starlink, mentre la Russia ha lanciato un satellite con missili e laser capaci di hackerare e abbattere satelliti nemici.


C'è preoccupazione che queste nuove armi possano finire nelle mani di Corea del Nord e Iran. In questo contesto, le polemiche italiane su Starlink appaiono surreali. Sarebbe auspicabile che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, affrontassero il tema in una prospettiva strategica internazionale più ampia.


Si suggerisce che Meloni utilizzi la sua credibilità internazionale per potenziare la strategia della Nato nello spazio e che l'Alto Rappresentante Ue, Kaja Kallas, coordini le iniziative spaziali europee con quelle dell'Alleanza Atlantica. Il dominio spaziale potrebbe diventare il primo pilastro Ue della Nato, evitando confusione e frammentazione.


Infine, si sottolinea l'importanza di prevenire dipendenze digitali dalla Cina e di negoziare joint venture con i Big Tech americani per raggiungere l'autonomia strategica europea. La questione di Elon Musk e delle sue relazioni con Cina e Russia è rilevante, e si raccomanda di adottare precauzioni specifiche per gli appalti di difesa italiani.


Spero che questa sintesi ti sia utile! Se hai bisogno di ulteriori dettagli, fammi sapere. 😊

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Ecco una sintesi per keywords dell'articolo:


- **Superiorità tecnologica USA**

- **Progressi Cina e Russia**

- **Satelliti con tecnologie laser**

- **Armi super veloci e potenti**

- **Neutralizzazione costellazioni satellitari**

- **Rischio Corea del Nord e Iran**

- **Escalation sino-russa nello spazio**

- **Polemiche politiche italiane su Starlink**

- **Strategia Nato nel dominio spaziale**

- **Iniziative spaziali Ue e Stati membri**

- **Pilastro Ue della Nato**

- **Confusione e frammentazione**

- **Sovranismo digitale in Europa**

- **Ritardo tecnologico e organizzativo**

- **Dipendenza digitale dalla Cina**

- **Joint venture con Big Tech americani**

- **Autonomia strategica europea**

- **Difesa e deterrenza della Nato**

- **Questione Elon Musk**

- **Relazioni con Cina e Russia**

- **Prevenzione ripetersi Ucraina**

- **Comportamenti compulsivi di Musk**

- **Precauzioni per appalti difesa italiana**


Spero che questa sintesi ti sia utile per la tua presentazione! Se hai bisogno di ulteriori dettagli o chiarimenti, fammi sapere. 😊

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NOTE GLB

Lo scritto

L'Europa non ha la tecnologia Starlink ed avrà qualcosa con ritardo e in minima parte
Sul mercato esiste solo Starlink di Elon Musk

Il nemico + alle porte e sta sviluppando la tecnologia spaziale

L'Europa deve difendersi dal nemico e quindi deve prendere Starlink

Cosa deve fare ?

Potenziare ed estendere il campo Nato allo spazio come punto di forza dell'Europa sul modello anche se non felice dell'Airbus 

L'unico problema con Musk è che siccome fa affari con Russia e Cina deve essere attenzionato

Gli assiomi che non tornano

Si fa riferimento ai soli aspetti militari mentre si presenta all'opnione pubblica la possibilità di superare in breve tempo i grussi problemi nelle comunicazioni che hanno ampie zone dell'Italia, in particolare le zone montane. E  questo è un punto da riprendere a parte.
L'Europa deve essere in grado di difendersi dai nemici Russia, Cina, Iran Corea del Nord... e per questo deve mettersi ancora di più nelle mani degli Usa, tramite la Nato che viene diretta per Statuto da un generale americano, che persegue autonome politiche e che basa il suo apparato tecnologico su prodotti di guerra americani.
Sul piano dell'analisi dei fatti la crisi economica politica e ideologia dell'Europa ha preso una accelerazione con la guerra Russa all'Ucraina. Qual è stata la causa scatenante ?  Le pressioni Nato nei cfr della Russia, il colpo di Stato sostenuto dall'Occidente del Presidente 2014 ucraino non anti russo, la politica delle sanzioni. Quali sono stati i risultati di questo tragico evento?
Si interrompe il flusso del petrolio e del gas a buon presso che rendeva competitiva l'industria europea (occorre ricordare che un aiutino è stato anche il sabotaggio al Nord Stream che garantiva ancora un po' di flusso)
L'economia tedesca motore di quella europea deve comprare a costi esorbitanti il petrolio fracking degli americani: non è più competitiva e diminuisce drasticamente il gruzzolo del disavanzo commerciale attivo. La crisi economica si trasmette a quella politica con finti nazionalisti di destra che inneggiano alla distruzione dell'Europa ed all'accodamento al libero mercato americano. Qualcuno anche con il meglio Putin. 
TIRANDO LE SOMME DEL CUI PRODEST
Guerra Ucraina = danni alla Russia - danni all'Europa - guadagna USA
Un errore americano di strategia? Questo lo vedremo nel medio-lungo termine. Infatti l'allontanamento della Russia dall'Europa l'ha spinta ad Est, dove esiste la maggioranza del Mondo (NOTA MM), quindi accorsi con la Cina, l'India, l'Iran, e poi i Brics che estendono l'influenza fino all'America latina all'Africa ecc)
Se per quanto riguarda la strategia staremo a vedere sul piano della tattica risulta evidente un bel colpo da parte degli americani a prescindere dalle sorti della guerra che al riguardo sono del tutto secondari.
Gli Americani hanno messo finalmente il guinzaglio corso all'Europa che minacciava di diventare un autonomo concorrente sul piano economico e politico.
Sempre sul piano strategico. Esisteva un nemico naturale dell'Europa?
Russia no
Cina no
Turchia ....
Usa si
Quindi la strategia americana si riduce ad un unico assioma: siamo (o siamo stati fino a poco tempo fa i primi del mondo e vogliamo continuare ad esserlo). In conseguenza stringiamo i ranghi e governiamo l'Occidente contro ed in attesa dello scontro finale con MM. 
A questo punto alcune questioni:
Il mondo attuale è già policentrico e sembra trovare un equilibrio nei principi del libero mercato e del cfr tra nazioni e non cerca guerre
MM ha un margine competitivo affrancandosi dalla tirannia del dollaro







COPILOT

Certamente! Airbus è un'azienda europea leader nel settore aerospaziale, nota per la produzione di aerei civili e militari. Uno dei progetti più innovativi di Airbus è il programma ZEROe, che mira a sviluppare il primo aereo commerciale a emissioni zero alimentato a idrogeno entro il 2035. Questo progetto include tre diversi prototipi di aerei, ciascuno con motori e configurazioni differenti, progettati per ridurre l'impatto ambientale del trasporto aereo.


Inoltre, Airbus è coinvolta in un altro progetto ambizioso chiamato "Airbus delle batterie", un'iniziativa congiunta tra Francia e Germania per creare un consorzio europeo per la produzione di batterie agli ioni di litio. Questo progetto mira a sostenere la diffusione delle auto elettriche in Europa e a ridurre la dipendenza dalle importazioni tecnologiche da Stati Uniti e Cina.


Infine, Airbus partecipa anche al progetto "IPCEI Hy2Tech", che si concentra sullo sviluppo della tecnologia dell'idrogeno. Questo progetto coinvolge quindici stati membri dell'Unione Europea e prevede finanziamenti pubblici e privati per promuovere l'uso dell'idrogeno come fonte di energia sostenibile.


Spero che queste informazioni ti siano utili! Se hai altre domande o curiosità, sono qui per aiutarti. 😊


: [DMove.it](https://www.dmove.it/news/airbus-il-futuro-e-a-idrogeno-ecco-i-tre-progetti-su-cui-sta-lavorando-l-azienda-europea)

: [Startmag](https://www.startmag.it/emobility/francia-germania-airbus-batterie/)

: [AUTO21](https://www.auto21.net/2022/07/16/parte-un-altro-ipcei-europeo-stavolta-per-creare-airbus-dell-idrogeno/)


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