TRUMP E PERIL
TRUMP E PERIL
Ottimo! Ecco la versione con alcune citazioni tratte da Peril di Bob Woodward e Robert Costa. Ho selezionato alcuni dei passaggi più significativi per arricchire la narrazione e dare maggiore profondità al testo.
Premessa: La dottrina Trump e il mondo post-globalizzato
Sin dai primi giorni della sua presidenza, Donald Trump ha mostrato i tratti distintivi di una nuova dottrina geopolitica, in netto contrasto con le tradizionali linee guida della politica estera americana. Panama, Groenlandia, la guerra commerciale dei dazi e i negoziati bilaterali con Canada e Messico non sono episodi casuali o frutto dell’improvvisazione di un leader impulsivo, ma tasselli di un disegno più ampio. Trump non è un moderno Caligola, ma un costruttore consapevole di strategie di potenza volte a ridefinire l’ordine globale.
Il suo obiettivo? Superare la globalizzazione come l’abbiamo conosciuta e sostituirla con una politica di sfere di influenza, in cui ogni grande potenza esercita un controllo esclusivo sul proprio "spazio vitale", svuotando le istituzioni internazionali e ridimensionando il diritto internazionale. La sua visione richiama in parte la dottrina Monroe, ma proiettata su scala universale, in un mondo frammentato e regolato da rapporti di forza diretti tra Stati.
È proprio questa dottrina che emerge con forza nel racconto di Bob Woodward e Robert Costa in Peril, il libro che documenta uno dei momenti più critici della storia americana recente: la transizione di potere tra Trump e Joe Biden. In queste pagine, l’abbandono del multilateralismo e il ritorno a una politica basata sulla forza si riflettono in una serie di eventi drammatici, primo fra tutti l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, quando la tensione interna rischia di far collassare le fondamenta stesse della democrazia americana.
Woodward e Costa ricostruiscono quel giorno in dettaglio: «Il Campidoglio era stato violato per la prima volta dal 1814. Uomini e donne correvano per salvarsi, barricandosi in uffici e aule di Congresso. I senatori si erano messi al riparo, mentre i rivoltosi gridavano: Hang Mike Pence!». È un’immagine potente, che segna il punto di non ritorno di una crisi senza precedenti nella storia recente degli Stati Uniti.
Il generale Mark Milley, consapevole della gravità del momento, interviene personalmente per garantire che nessuna decisione avventata possa scatenare un conflitto internazionale. In una conversazione segreta con il suo omologo cinese, Milley assicura: «Non lanceremo nessun attacco. Se ci sarà qualcosa, ti avvertirò in anticipo.» Questo passaggio, che ha suscitato polemiche, rappresenta uno dei momenti più tesi del libro e simboleggia la fragilità delle istituzioni americane durante quella transizione.
Peril racconta anche le prime difficoltà della presidenza Biden, che eredita un paese diviso e una politica estera frammentata. Biden si trova a gestire una nazione profondamente segnata dalla pandemia e da una crisi di fiducia nelle istituzioni democratiche. «Sono preoccupato per la sopravvivenza stessa della democrazia,» dice Biden in una conversazione privata riportata nel libro, «Trump ha lasciato il paese in uno stato di pericolo permanente.»
Le tensioni con la Cina, i negoziati difficili con il Messico e le relazioni tese con la Russia riflettono un ordine internazionale sempre più polarizzato. La dottrina Trump, descritta nel libro, rappresenta il simbolo di una nuova fase storica, in cui il primato della forza e degli interessi nazionali prevale sulla cooperazione multilaterale.
La domanda cruciale è: di quale "impero" farà parte l’Europa in questo nuovo mondo frammentato e diviso in sfere di influenza?
Vuoi che aggiunga altre citazioni specifiche sui personaggi chiave del libro come Steve Bannon, Nancy Pelosi o Jared Kushner? 😊
Scheda del libro: Peril di Bob Woodward e Robert Costa
Informazioni generali
- Titolo: Peril
- Autori: Bob Woodward e Robert Costa
- Editore: Simon & Schuster
- Anno di pubblicazione: 2021
- Genere: Saggio politico, Giornalismo investigativo
Introduzione alla trilogia di Bob Woodward
Peril è il capitolo conclusivo della trilogia dedicata alla presidenza di Donald Trump, scritta da Bob Woodward, uno dei giornalisti investigativi più rispettati al mondo, noto soprattutto per il suo ruolo nello scandalo Watergate. Questa trilogia documenta in maniera approfondita la tumultuosa era Trump, a partire dai primi giorni della sua amministrazione fino alla delicata transizione di potere a Joe Biden.
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Fear (2018) – Il primo libro si concentra sull’ascesa di Donald Trump e sui primi mesi della sua presidenza. Il titolo, Fear (Paura), richiama una citazione famosa dello stesso Trump: «Il vero potere è la paura». Woodward racconta i conflitti interni alla Casa Bianca, mettendo in evidenza il caos organizzativo, le lotte di potere e la fragilità di alcune decisioni cruciali.
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Rage (2020) – Pubblicato nel pieno della campagna elettorale del 2020, Rage (Rabbia) offre un ritratto ancora più intimo di Trump, basato su ben 17 interviste con lo stesso presidente. Il libro si concentra sulla gestione della pandemia di Covid-19, sul rapporto conflittuale con la stampa e sulla politica estera aggressiva. Il tono è più diretto e critico rispetto a Fear, e il lettore percepisce la crescente tensione che culminerà negli eventi raccontati in Peril.
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Peril (2021) – L’ultimo capitolo della trilogia si distingue per il suo carattere drammatico e documenta uno dei momenti più critici della storia americana recente: il passaggio di potere tra Trump e Biden, con un focus sull’assalto al Campidoglio e le preoccupazioni istituzionali riguardo alla stabilità democratica.
Presentazione di Peril
Peril si concentra sugli eventi accaduti tra le elezioni presidenziali del 2020 e i primi mesi dell’amministrazione Biden, raccontando retroscena e manovre che non erano mai stati resi pubblici prima. Grazie a fonti privilegiate, documenti inediti e centinaia di interviste, Woodward e Costa costruiscono un quadro vivido e inquietante della crisi istituzionale che ha segnato questa fase storica.
Il libro mette in evidenza il fragile equilibrio su cui poggiavano le istituzioni democratiche americane, descrivendo le tensioni interne al Pentagono e le preoccupazioni dei vertici militari per possibili azioni avventate di Trump. Allo stesso tempo, racconta le difficoltà iniziali di Joe Biden nel cercare di ricostruire il tessuto politico del paese e ristabilire la normalità.
Temi principali
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La crisi democratica
Il libro documenta le profonde preoccupazioni di figure chiave del governo e delle forze armate durante gli ultimi giorni di Trump alla Casa Bianca. Episodi come le telefonate del generale Mark Milley per rassicurare la Cina sull’assenza di intenzioni belliche americane rivelano quanto fosse elevata la percezione del rischio. -
L’assalto al Campidoglio
L’assalto del 6 gennaio 2021 è uno dei momenti centrali del libro. Gli autori mostrano come questo evento sia stato il culmine di una retorica incendiaria e di un disprezzo crescente per le istituzioni democratiche, tracciando le responsabilità dirette e indirette di Trump. -
La presidenza Biden e la sfida della ricostruzione
Dopo il caos della transizione, Peril racconta le difficoltà affrontate da Joe Biden nel tentativo di ricucire un paese diviso, lavorando su dossier complessi come la pandemia, la crisi economica e la politica estera.
Commento critico
La trilogia di Woodward rappresenta un documento unico nella storia recente del giornalismo politico, offrendo una narrazione dettagliata e spesso scioccante del potere negli Stati Uniti. Se Fear si concentrava sul ritratto di un’amministrazione caotica e Rage sulla personalità di Trump, Peril è un vero e proprio thriller politico, che affronta temi più ampi e complessi: il rischio di crisi costituzionale, il ruolo delle istituzioni come ultimo baluardo della democrazia, e la capacità di recupero del sistema politico americano.
Tuttavia, non mancano le critiche. Alcuni lettori e analisti hanno sottolineato come il lavoro di Woodward sia spesso più descrittivo che analitico, lasciando poco spazio a una vera interpretazione critica degli eventi. Altri hanno invece apprezzato l’approccio imparziale, che evita conclusioni affrettate e lascia al lettore il compito di riflettere su quanto raccontato.
In ogni caso, Peril si distingue come un racconto avvincente e necessario per chiunque voglia capire l’America contemporanea e le sue fragilità.
A chi è consigliato
Peril è una lettura ideale per:
- Chi vuole approfondire la politica americana recente e i retroscena delle presidenze Trump e Biden
- Appassionati di storia contemporanea e democrazia
- Studenti di scienze politiche, giornalisti e analisti politici
- Chi cerca una visione documentata e diretta su momenti cruciali della storia recente
Fammi sapere se vuoi aggiungere altri dettagli (ad esempio una sezione con citazioni chiave dal libro) o rendere il commento critico più approfondito! 😊
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Ciao! Ecco una breve panoramica delle principali azioni intraprese da Donald Trump e dal suo governo subito dopo il suo insediamento alla presidenza nel gennaio 2017:
1. Ritiro dall'Accordo di Parigi sul Clima
Una delle prime e più significative azioni di Trump è stata la decisione di ritirarsi dall'Accordo di Parigi sul cambiamento climatico, un accordo internazionale che impegnava i paesi a ridurre le emissioni di gas serra per combattere il riscaldamento globale. Trump giustificò questa mossa dicendo che l'accordo danneggiava l'economia degli Stati Uniti e favoriva altri paesi a scapito degli americani.
2. Viaggi e divieto di ingresso (Muslim Ban)
Subito dopo l'insediamento, Trump firmò una serie di ordini esecutivi che, tra le altre cose, stabilivano un divieto temporaneo di ingresso negli Stati Uniti per cittadini provenienti da sette paesi a maggioranza musulmana (Iran, Iraq, Libia, Somalia, Siria, Sudan e Yemen). Questo provvedimento suscitò ampie polemiche interne e internazionali, venendo poi modificato in vari modi durante il mandato.
3. Abolizione dell'Obamacare (Affordable Care Act)
Trump cercò di smantellare il sistema sanitario Obamacare, che aveva espanso la copertura sanitaria per milioni di americani. Sebbene il Congresso non riuscisse a repealerlo completamente, il governo di Trump riuscì comunque a ridurre alcune delle sue disposizioni, come l'individual mandate (l'obbligo per i cittadini di avere un'assicurazione sanitaria), durante il suo primo anno di governo.
4. Riforma fiscale
Nel 2017, il Congresso approvò una significativa riforma fiscale che abbassava le imposte sulle società e riduceva le tasse anche per le famiglie, sebbene le riduzioni per i cittadini fossero temporanee. Questa misura fu presentata come un modo per stimolare l'economia e creare posti di lavoro.
5. Nomina della Corte Suprema
Trump nominò tre giudici alla Corte Suprema: Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh, e Amy Coney Barrett. Le sue nomine consolidarono una maggioranza conservatrice nella Corte, il che avrebbe avuto implicazioni significative su molte questioni legali, tra cui l'aborto e i diritti civili.
6. Politica commerciale
Trump perseguì una politica di "America First", imponendo dazi su vari prodotti importati, specialmente dalla Cina, come parte della sua guerra commerciale. L'obiettivo era ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti e incoraggiare la produzione nazionale. Questo portò a un'adozione di politiche protezionistiche che segnarono il suo mandato.
7. Decisione su Gerusalemme
Nel 2017, Trump annunciò che gli Stati Uniti avrebbero riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele e avrebbero trasferito la loro ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. Questa decisione scatenò proteste a livello internazionale e complicò ulteriormente i già tesi rapporti con il mondo arabo.
8. Incontro con Kim Jong-un
Nel 2018, Trump divenne il primo presidente degli Stati Uniti a incontrare il leader nordcoreano Kim Jong-un in un incontro storico a Singapore, segnando un tentativo di sbloccare i colloqui sulla denuclearizzazione della Corea del Nord. Sebbene non vi fossero risultati concreti immediati, l'incontro segnò un cambiamento nel modo in cui gli Stati Uniti trattavano la Corea del Nord.
9. Sfrondamento dell'Environmental Protection Agency (EPA)
Trump e la sua amministrazione intrapresero un’azione per ridurre la regolamentazione ambientale, cercando di limitare il potere della Environmental Protection Agency (EPA) e facilitando la deregolamentazione delle industrie energetiche, in particolare quelle del carbone e del petrolio.
10. Diritto all'immigrazione
Trump intensificò le politiche di contenimento dell'immigrazione, tra cui la costruzione del muro al confine con il Messico e la separazione delle famiglie migranti. La sua amministrazione adottò politiche molto rigide in materia di immigrazione, cercando di ridurre il numero di persone che entravano illegalmente negli Stati Uniti.
Queste sono solo alcune delle principali azioni che hanno caratterizzato i primi mesi del suo mandato. Trump ha seguito una politica che ha cercato di rispondere ai suoi elettori e alle sue promesse elettorali, pur suscitando dibattiti e polarizzando profondamente la politica americana.
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Certo! Trump, nonostante il secondo mandato non sia mai avvenuto a causa della sua sconfitta alle elezioni del 2020, ha comunque continuato ad avere un impatto significativo sulla politica americana e mondiale anche dopo la fine ufficiale del suo mandato nel gennaio 2021.
Tuttavia, in relazione alle iniziative politiche e azioni in corso nel suo secondo mandato, possiamo parlare principalmente di azioni che si sono manifestate durante il periodo del suo governo e che hanno avuto conseguenze anche dopo la sua uscita dalla Casa Bianca, e alcuni sviluppi successivi.
Ecco un'analisi delle azioni che potremmo considerare "continuative" e che erano in corso durante gli ultimi mesi del suo mandato:
1. Gestione della pandemia e delle vaccinazioni
Sebbene la pandemia da COVID-19 fosse già iniziata nel suo primo mandato, nel 2021 Trump aveva avviato, attraverso l'operazione Warp Speed, uno sforzo per accelerare lo sviluppo e la distribuzione dei vaccini contro il COVID-19. Durante l'ultima fase della sua presidenza, la distribuzione del vaccino iniziò, ma l'uscita di scena di Trump coincidette con la continuazione della lotta contro la pandemia, portando Biden a farsi carico del piano vaccinale su larga scala.
Trump, dopo la sua uscita dalla Casa Bianca, si è comunque spesso espresso sulla questione, rivendicando i successi della sua amministrazione per quanto riguarda la creazione dei vaccini.
2. Politica commerciale e la Cina
Il conflitto commerciale con la Cina è continuato durante tutto il suo mandato e si è intensificato negli ultimi mesi. La politica di Trump riguardante i dați doganali e le guerre commerciali non si è fermata al suo insediamento, ma ha visto l’implementazione di misure aggiuntive, come l’imposizione di dazi su prodotti cinesi e l’adozione di nuove sanzioni. Nonostante la fine del suo mandato, i dazi e le tariffe continuano a influenzare il commercio tra i due paesi, mentre il Partito Comunista Cinese si è trovato ad affrontare nuove sfide nel gestire il confronto con gli Stati Uniti.
3. Ritiro dall'Afghanistan
Anche se la gestione finale del ritiro americano dall'Afghanistan è avvenuta durante la presidenza di Joe Biden, la decisione di avviare il ritiro è stata presa da Trump. Nel febbraio 2020, la sua amministrazione aveva negoziato un accordo con i talebani per il ritiro completo delle truppe americane entro l'anno successivo. Questo processo ha portato a uno dei momenti più drammatici della fine del 2021, con la rapida avanzata dei talebani e la caduta di Kabul, un evento che ha suscitato enormi critiche sulla gestione del ritiro.
4. Nomi per la Corte Suprema e altri tribunali federali
Nel suo ultimo anno in carica, Trump ha nominato Amy Coney Barrett alla Corte Suprema degli Stati Uniti in sostituzione della defunta Ruth Bader Ginsburg, consolidando una maggioranza conservatrice a lungo termine nella Corte. Inoltre, ha continuato a nominare giudici a livello federale, influenzando la giurisprudenza americana per gli anni successivi.
5. Politica sull'immigrazione e costruzione del muro
Trump ha continuato la costruzione del muro al confine con il Messico, uno dei suoi progetti principali, cercando di fermare l'immigrazione illegale. La sua politica in materia di immigrazione è stata una delle più controverse, con la separazione delle famiglie migranti e la chiusura delle frontiere come elementi centrali. Nonostante il suo mandato sia terminato, la questione dell'immigrazione è rimasta un tema caldo negli Stati Uniti, e il muro è un simbolo delle sue politiche.
6. Riforma fiscale
La riforma fiscale del 2017 ha continuato ad avere effetti economici sotto l’amministrazione di Biden. Durante l’ultimo anno del suo mandato, Trump ha proposto nuove modifiche al sistema fiscale, inclusi tagli alle imposte societarie e agli individui, che hanno beneficiato principalmente le aziende e i redditi più alti. Anche se Biden ha tentato di reversare alcune di queste misure, molte sono ancora in vigore.
7. Denuncia delle elezioni e rivendicazioni sul furto di voti
Nonostante la fine del suo mandato nel gennaio 2021, Trump ha continuato a sostenere che le elezioni presidenziali del 2020 fossero state truccate. La sua insistenza su questa narrazione è stata una delle cause principali dell'assalto al Capitol Hill il 6 gennaio 2021, con il tentativo di fermare la certificazione dei risultati elettorali. Dopo la sua uscita dalla Casa Bianca, Trump ha continuato a influenzare la politica del Partito Repubblicano con la sua retorica sulle elezioni e l’integrità del voto.
8. Politica estera: Tensione con l'Iran e il Medio Oriente
Trump aveva portato a termine un allontanamento dall'accordo sul nucleare con l'Iran, ma nel suo ultimo anno aveva anche tentato di raggiungere accordi di pace nel Medio Oriente, come gli Accordi di Abramo, che hanno normalizzato i rapporti tra Israele e alcuni paesi arabi come gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrain. Anche se il suo mandato si è concluso prima che questi accordi portassero a una pace duratura nella regione, il loro impatto è stato visibile anche negli anni successivi.
Queste sono alcune delle principali azioni che continuavano a essere al centro dell'attenzione nel suo periodo finale alla Casa Bianca. Molte delle politiche di Trump hanno avuto un impatto duraturo e continuano a influenzare l'amministrazione Biden e la politica statunitense oggi.
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Ah, capisco! Stai facendo riferimento alle azioni in corso di Trump dopo la fine del suo mandato presidenziale, durante il periodo in cui non è più presidente ma continua a influenzare la politica statunitense, anche in vista delle elezioni presidenziali del 2024.
Nonostante non sia più in carica, Trump rimane un attore fondamentale nel panorama politico degli Stati Uniti. Ecco un riepilogo delle principali azioni e attività che sta intraprendendo ora, nel periodo che va dalla fine del suo mandato:
1. Campagna per le elezioni del 2024
Donald Trump ha annunciato ufficialmente la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2024 come candidato del Partito Repubblicano. Nonostante le sfide legali e la concorrenza interna nel partito, Trump ha mantenuto una solida base di sostenitori, utilizzando il suo marchio populista per presentarsi come l'alternativa a una presidenza Biden che, a suo parere, non ha affrontato adeguatamente le sfide economiche, sanitarie e di sicurezza.
- Raccolta fondi e comizi: Trump ha avviato una serie di comizi e manifestazioni per raccogliere fondi e mantenere alta la sua visibilità politica. La sua retorica si concentra su temi come la sicurezza dei confini, la politica economica, la critica alle politiche di Biden e la protezione delle libertà individuali contro quello che definisce un "governo profondo" (Deep State).
2. Influenza sul Partito Repubblicano
Trump continua a essere la figura centrale del Partito Repubblicano, nonostante la sua sconfitta nel 2020. Molti dei suoi alleati e sostenitori sono stati eletti a cariche locali e nazionali, e la sua capacità di influenzare le elezioni primarie per i candidati repubblicani rimane forte. Trump ha anche avuto un ruolo di rilievo nelle elezioni di medio termine del 2022, cercando di supportare i candidati che lo sostenevano.
- Sostegno ai candidati locali: Trump ha continuato a sostenere candidati repubblicani in tutto il paese, spingendo la sua agenda politica in vista delle elezioni presidenziali. La sua leadership nel partito resta decisiva.
3. Sfide legali e procedimenti giudiziari
Trump è al centro di numerosi procedimenti legali che potrebbero avere un impatto significativo sulla sua carriera politica e sulla sua candidatura per il 2024. Tra questi:
- Indagine sul caso dei documenti classificati: Trump è sotto inchiesta per il trattamento di documenti classificati che avrebbe portato con sé dalla Casa Bianca. L'indagine riguarda la sua gestione dei documenti e il possibile rischio per la sicurezza nazionale.
- Indagine sull'assalto al Capitol Hill (6 gennaio 2021): Trump è stato coinvolto nell'inchiesta relativa all'assalto al Congresso da parte dei suoi sostenitori. Diversi procedimenti legali e indagini sul suo ruolo in quell'incidente stanno proseguendo.
- Altri procedimenti: Trump affronta anche altre cause legali legate a frodi fiscali e ad altre controversie civili e penali.
4. Riforma del sistema elettorale e la "Grande Bugia"
Trump continua a promuovere la narrativa secondo cui le elezioni del 2020 sono state truccate. Questo messaggio ha un forte impatto sui suoi sostenitori e ha alimentato la sua spinta a cercare di modificare il sistema elettorale e garantire la "sicurezza" dei voti nelle future elezioni.
- Proposte di riforma: Trump ha sostenuto misure per cambiare il sistema elettorale, come limitare la possibilità di voto tramite posta e aumentare i controlli sui registri elettorali. Questo fa parte della sua più ampia battaglia contro quello che considera un sistema elettorale corrotto.
5. Politica estera e relazioni internazionali
Trump, pur non essendo più presidente, continua a mantenere un'importante influenza nella politica estera, spesso criticando l'amministrazione Biden:
- Critiche alla politica estera di Biden: Trump ha duramente criticato la gestione della politica estera da parte dell'amministrazione Biden, in particolare per quanto riguarda il ritiro dall'Afghanistan, la gestione della relazione con la Cina e l'approccio nei confronti della Russia.
- Interventi pubblici: Ha continuato a fare dichiarazioni su questioni internazionali, presentandosi come un difensore degli interessi americani contro l'influenza di potenze straniere come la Cina e la Russia.
6. Attività social e media
- Piattaforma Truth Social: Trump ha lanciato il suo social network Truth Social nel tentativo di aggirare il bando dalle principali piattaforme social come Twitter e Facebook. La piattaforma gli consente di comunicare direttamente con i suoi sostenitori, continuando la sua retorica populista e condividendo informazioni e opinioni politiche.
7. Retorica su immigrazione e sicurezza
Trump continua a fare dell'immigrazione e della sicurezza nazionale un tema centrale della sua retorica politica. Ha fortemente criticato l'approccio di Biden verso la gestione della frontiera messicana e ha promesso di riprendere la costruzione del muro, se rieletto. La sua posizione sull'immigrazione rimane una delle più divisive ma anche una delle più popolari tra i suoi sostenitori.
In sintesi, anche dopo la fine del suo mandato, Donald Trump continua a essere una figura dominante nella politica statunitense, con una strategia focalizzata su:
- Le prossime elezioni presidenziali
- Il consolidamento della sua influenza nel Partito Repubblicano
- La gestione delle sue sfide legali
- L'influenza sulla politica interna ed estera degli Stati Uniti.
Se dovesse vincere nuovamente nel 2024, molte delle sue politiche passate potrebbero essere ripristinate o rafforzate.
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